ITALIAN SOUNDING

In una recente intervista il nostro vicepremier e ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ricordava come sia importante contrastare il fenomeno Italian sounding e del falso made in Italy, che vale 100 miliardi di euro nel mondo. Citava un recente studio della Coldiretti sul falso agroalimentare nel mondo,  che rileva come negli ultimi 10 anni tale fenomeno sia cresciuto del 70%.

Italian Sounding è quel fenomeno che sfrutta l’immagine italiana – con l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia – per promuovere un prodotto che italiano non è. E’ un fenomeno frequente nel food ma anche nella moda, nel design e in generale, in tutti quei prodotti dove il tricolore vanta una tradizione importante.

Se da una parte tale fenomeno è da condannare senza alcun dubbio – vi sono anche associazioni che portano avanti battaglie contro la commercializzazione e vendita di prodotti falsamente italiani come: http://www.trueitaliantaste.com/ oppure http://www.italian-sounding.de/ – dall’altra devo rilevare come le aziende italiane facciano poco leva su questo aspetto.

Spesso nei siti, sui vari social media sui quali comunichiamo, nei nostri cataloghi, per arrivare fino ai nomi di fantasia dei nostri prodotti, ci dimentichiamo di sottolineare che siamo un azienda italiana. Alcune aziende nel proprio indirizzo dopo CAP e provincia, nemmeno scrivono ITALY ! Tali aziende non si rendono conto come tale aspetto debba essere valorizzato, perché costituisce un indubbio valore aggiunto rispetto ai nostri concorrenti. Sarebbe poi auspicabile che tale compito fosse affidato a chi è esperto di comunicazione, al fine di usare le parole giuste e per non rischiare di essere ridicoli.

Parlo di questi aspetto anche nel mio libro Esportare in 7 Mosse nonchè nel mio post Il patrimonio culturale strumento di marketing